1954 – 2024: 70 Anni di Sacerdozio di Padre Pio D’Andola

1954 – 2024: 70 Anni di Sacerdozio di Padre Pio D’Andola

In questo periodo che precede l’edizione 2024 della Festa d’Aprile, il Santuario “Santa Maria della Vetrana” si ritrova a vivere un altro grande momento di gioia stringendosi al suo pilastro monolitico: padre Pio d’Andola, che, venerdì 19 aprile, ha compiuto settant’anni di sacerdozio.

Nato a Volturino (FG) il 23 aprile 1931, Gaetano d’Andola vive la sua infanzia in questa piccola città della Daunia, per poi lasciarla quando entra in collegio ad Ascoli Satriano, negli anni più bui della Seconda guerra mondiale; il conflitto bellico tormenta l’intero foggiano e influisce anche sulla vita dell’adolescente futuro frate. All’età di quindici anni, con il noviziato nell’eremo di Sant’Onofrio, a Casacalenda (CB), Gaetano si mette alla sequela di San Francesco, che culmina il 15 agosto del 1946 con la vestizione e la scelta del nome, da tradizione diverso da quello di battesimo: egli prende il nome Pio, ispirato alla figura dell’allora pontefice Pio XII, al secolo Eugenio Pacelli.

Il percorso continua con la professione temporanea; in questa fase del suo cammino, fra Pio vive dei momenti formativi, di dialogo e di confronto con la comunità dei frati minori cappuccini di San Giovanni Rotondo, tra i quali è presente un omonimo destinato a cambiare la storia della città e della Chiesa: padre Pio da Pietrelcina.

Tante le occasioni vissute dal nostro fra Pio con il futuro Santo; i tempi di letizia e pace sono testimoniati per esempio dalla battuta, sul nome scelto, rivolta da San Pio al novizio: “Ah, be’, ragazzo, comportati bene, e non farmi fare brutta figura, altrimenti cambiati il nome!”. Di momenti di tristezza e commozione, ma anche di autentica fede, parla la benedizione che San Pio impartì al fratello di fra Pio, Armando d’Andola, malato terminale, dicendo poi al nostro frate: “Da domani in Paradiso ci sarà un angelo che pregherà per te”. Armando d’Andola il 16 giugno si ricongiunse al Padre, stesso giorno che nel 2002 vide Pio da Pietrelcina diventare Santo della Chiesa, canonizzato da papa Giovanni Paolo II.

Dopo la professione solenne del 4 maggio 1952, fra Pio fu ordinato sacerdote nel 1954, il 19 aprile, lunedì dell’Angelo di una Santa Pasqua particolarmente bianca. Volturino, infatti, era stata ricoperta da una coltre di neve che complicava un po’ tutto, in particolar modo il transito dei parenti alla fermata, distante 5 km, del pullman che li avrebbe portati a Foggia, dove quella mattina il giovane Gaetanino sarebbe diventato “sacerdote in eterno” nella chiesa conventuale di San Pasquale.

Nella foto storica di quel giorno, troviamo fra Pio a sinistra, fra Angelo Marracino al centro e fra Innocenzo Maiorano a destra, i cui parenti baresi (come ci riferisce lo stesso padre Pio nel racconto autobiografico “Percorsi francescani – Ricordi”) rimasero sbigottiti nel vedere questi signori di montagna sporchi di fango, che cercavano di asciugarsi alla meglio per assistere ad un evento che dava loro una esultanza immensa. Poco dopo le 11, iniziò la santa messa solenne che avrebbe ordinato il nostro fra Pio, e dopo l’omelia al pulpito di padre Celestino Ciavarella, S.E. Mons. Giuseppe Amici, da pochi mesi arcivescovo di Foggia, consacrò il giovane Gaetanino sacerdote. “Ero fuori di me per la confusione e lo stordimento provocato da una gioia inesprimibile. Ricordo il rientro in sacrestia fermato da un abbraccio… terribilmente paterno: è quello di papà Pasquale. Rimanemmo stretti così per alcuni minuti mentre le nostre lacrime di gioia si fondevano e si confondevano sui nostri visi”.  

Il Santuario “Santa Maria della Vetrana” di Castellana Grotte festeggia con enorme felicità questo importantissimo traguardo della vita di padre Pio, ringraziando la SS. Trinità per il dono della sua vocazione; era il 5 dicembre del 1958 quando padre Pio arrivò per la prima volta nel convento di Castellana da laureando in Scienze naturali, e da allora è iniziata una storia di fede e attaccamento per il nostro Santuario Mariano, divenuto sin da subito la sua casa.

La radio, il Cantabimbi, l’amore per la Madonna della Vetrana e l’attrazione per la Terra Santa costituiscono i doni più vistosi di un cammino francescano fatto di semplicità. Tanti bambini, oggi divenuti adulti, conservano di padre Pio un ricordo indelebile, intriso di affetto e gratitudine.

Di tutti questi anni, di padre Pio si può raccontare soprattutto la grandissima fede nel Signore Gesù, la devozione profonda e totale al serafico San Francesco di Assisi, la dedizione per la natura e l’interesse per la tecnologia. Nonostante siano passati settant’anni da quel giorno, egli continua a spezzare la Parola di Dio con una passione e una scrupolosità davvero esemplari, espressione della voglia di vivere la vita sacerdotale in totale comunione con Dio e la sua comunità. E quella stessa comunità, insieme ai confratelli fra Mimmo Lotito, fra Tommaso Rignanese e fra Mimmo Semeraro, oggi continua ad esprimere ringraziamenti per tutta la bellezza di questi anni; senza tralasciare di condividere, in questo momento di estrema felicità, un pensiero di preghiera intensa per l’amata Terra Santa, dove padre Pio dice di aver offerto un pezzo del suo grandissimo cuore ad un popolo che sta soffrendo atrocemente.

Nel Santuario “Santa Maria della Vetrana”, domenica 21 aprile 2024, alle ore 19, tutta la comunità castellanese è invitata a partecipare alla santa messa che padre Pio presiederà per ringraziare il Signore per i settant’anni di sacerdozio e inaugurare il settenario in onore della Madonna della Vetrana verso la Festa d’Aprile.