Dalla Grotta di Betlemme Il Custode di Terra Santa

Dalla Grotta di Betlemme Il Custode di Terra Santa

Carissima amica, carissimo amico, quest’anno, la grotta di Betlemme è vuota, come sono vuote le strade e le piazze della città. Quando Maria e Giuseppe vennero per farsi registrare, per loro non c’era nemmeno una stanza. Oggi tutte le stanze di Betlemme sono disponibili, in attesa che la guerra finisca, che i pellegrini possano tornare, che le luminarie e le voci di bambini in festa rallegrino ancora le vie della città.

In questo periodo molti hanno chiesto se abbiamo cancellato il Natale. Non abbiamo cancellato il Natale, perché il Natale è un fatto già accaduto e – grazie a Dio – nessuno lo può cancellare. Il Natale consiste nel fatto che il Figlio di Dio è entrato nella nostra storia una volta per sempre, si è fatto uno di noi, è stato donato a noi, ha dato un senso alla nostra vita, e così ci ha salvato.

Possiamo trovarci in mezzo alle situazioni peggiori e più difficili, in mezzo alle tenebre della storia; possiamo trovarci in mezzo all’oscurità della guerra e dell’odio; anche se le tenebre non accolgono la luce la luce continua a brillare e non può essere soffocata.

Anzi, quanto più ci troviamo immersi in questa notte, personale e collettiva, tanto più abbiamo bisogno che brilli la luce. E abbiamo bisogno che, a partire da questa grotta, la luce si diffonda dappertutto, per tener viva la speranza di un mondo nuovo, salvato grazie alla nascita di questo bambino: Gesù, l’Emmanuele, il Dio con noi.

In questo Natale soffocato dal buio dell’odio e della guerra ci inginocchiamo davanti alla mangiatoia vuota, nella quale Maria depose il bambino Gesù dopo averlo dato alla luce e avvolto in fasce, e facciamo nostra la preghiera di san Giovanni Paolo II:

“Asciuga, bambino Gesù, le lacrime dei fanciulli!

Accarezza il malato e l’anziano!

Spingi gli uomini a deporre le armi

e a stringersi in un universale abbraccio di pace!

Invita i popoli, misericordioso Gesù,

ad abbattere i muri creati dalla miseria e dalla disoccupazione, dall’ignoranza e dall’indifferenza, dalla discriminazione e dall’intolleranza. Sei Tu, Divino Bambino di Betlemme,

che ci salvi, liberandoci dal peccato.

Sei Tu il vero ed unico Salvatore,

che l’umanità spesso cerca a tentoni.

Dio della pace, dono di pace per l’intera umanità,

vieni a vivere nel cuore di ogni uomo e di ogni famiglia.

Sii Tu la nostra pace e la nostra gioia! Amen!”

Buon Natale, da Betlemme.